DOVE CRESCE LA CALLA - PROGETTO IN CORSO - PRESENTAZIONE
Melissa è una ragazza transessuale proveniente da El Salvador, uno dei paesi del “triangolo del centro america” tristemente noto per i numerosi atti di violenza verso la comunità LGBT. E' in Italia da quattro anni e ne ha viste di cotte e di crude in lungo e in largo per la penisola.
In molte nazioni del mondo alle persone transessuali non sono concesse le più basilari possibilità di lavoro, istruzione e persino accesso ai servizi sanitari, mentre sono all'ordine del giorno minacce di morte, sfruttamento da parte di bande criminali e persecuzioni della polizia. In El Salvador l’aspettativa di vita per una donna transessuale è di 33 anni, contro ai 73 del resto della popolazione.
Al contrario di tante ragazze transessuali del centro e sud America, Melissa è istruita e viene da una famiglia benestante. Nel suo paese era un'attivista per i diritti trans, ma ha deciso di scappare dopo l’assassinio di alcune sue amiche e un tentativo di omicidio. Un ragazzino in strada con una pistola.
Quando ha lasciato il suo paese aveva in testa il sogno di una grande Europa, aperta e ricca, dove poter trovare un lavoro modesto e sopravvivere.
Quello che ha trovato in Italia è stato un pezzo di marciapiede, per il quale ha dovuto battersi, orari terribili, il freddo e la fame, un posto letto a 300 euro a settimana e costosi ormoni illegali. Non conoscendo l’Italiano e i suoi diritti, sono passati diversi anni prima di incontrare qualcuno che la aiutasse a fare richiesta di asilo umanitario. E prima di mettere piede in una struttura sanitaria per fare una visita.
Come lei migliaia di altre ragazze transessuali vivono nella completa assenza di diritti e nella paura delle autorità. Lavorano di notte, dormono di giorno, persone vulnerabili in fuga da realtà di morte e sfruttamento e non protette da adeguati sistemi umanitari.
Dal 2019 Melissa vive in una piccola cittadina di provincia e sta cercando una qualsiasi occupazione che non sia l'escort e che le permetta di sopravvivere, ma l'accesso al mondo del lavoro è semplicemente inarrivabile per una persona transessuale rifugiata. Il suo sogno è fondare un'associazione che si occupi dei diritti delle ragazze transessuali migranti in Italia.
